Cosa fare a Ischia in un fine settimana

Chi non sa cosa fare a Ischia in un fine settimana, probabilmente ha l’imbarazzo della scelta, dal momento che in un sabato e domenica sull’isola principale dell’arcipelago campano si possono fare così tante attività di svago e/o relax che si corre il rischio, senza un’adeguata programmazione, di non avere nemmeno un momento di pausa.

Mare e spiagge, godibili anche se la visita non viene fatta in piena estate, terme pure in inverno (sebbene i grandi parchi termali siano chiusi), montagna con sentieristica, cultura enogastronomica ben sviluppata e un museo con alcuni reperti archeologici di straordinaria importanza, rappresentano le attrattive su cui basare un weekend di vacanza.

Chi vuole approfondire la conoscenza delle caratteristiche della cosiddetta isola verde per curiosità o magari perché ha più tempo a disposizione, può tranquillamente avere maggiori informazioni su Ischia, un luogo magico baciato dalla natura di cui non tutti conoscono il vero valore. Vediamo allora le prime cose da fare assolutamente una volta sbarcati sull’isola flegrea per eccellenza, concentrabili anche in un fine settimana.

Weekend sull’isola d’Ischia: cose da fare

Cosa fare allora sull’isola d’Ischia in un weekend? Alcune attività sono fattibili in una due giorni di qualsiasi momento dell’anno, mentre altre solo in estate, fine primavera e inizio autunno (se si sceglie di viaggiare in media o alta stagione, le cose che si possono fare solo in questi periodi sono da prediligere).

In un fine settimana si possono fare senza stress tre o anche quattro cose – se non si intende tralasciare gli aspetti squisitamente enogastronomici – a scelta tra le seguenti:

  • Visitare il Museo archeologico di Pithecusae (tutto l’anno).
  • Mangiare il coniglio all’ischitana e bere il vino locale (tutto l’anno).
  • Fare un’escursione sul Monte Epomeo (tutto l’anno, con i dovuti accorgimenti).
  • Fare un giro in barca e fermarsi sulla spiaggia dei Maronti (media e alta stagione).
  • Andare in uno parco termale (media e alta stagione).

Per visitare il Museo archeologico di Pithecusae, che porta l’antico nome greco dell’isola, bisogna raggiungere il comune di Lacco Ameno, non lontano dal corso e dalla piazza principale del paese (Corso Angelo Rizzoli e Piazza Santa Restituta, dove fare una capatina). Visitando il museo, ubicato precisamente a Villa Arbusto, si possono apprezzare reperti di pregio, come ad esempio la Coppa di Nestore, tazza per il vino dell’VIII secolo a.C. recante uno dei più antichi frammenti di poesia, e il Cratere del Naufragio, vaso per il vino risalente al medesimo periodo. Ma di reperti ve ne sono anche di epoche più remote, come il Neolitico, e di successive, come quella romana, a testimoniare la lunga e ricca storia del luogo, tutta da scoprire.

Mangiare il coniglio all’ischitana è un’esperienza gastronomica unica, specialmente se l’animale è stato allevato sul territorio e la pietanza viene preceduta da un primo piatto di bucatini conditi con lo stesso sugo, e innaffiata da un vino ischitano a denominazione di origine.

Per fare un’escursione sul Monte Epomeo ci si può organizzare autonomamente, o meglio, rivolgersi alle organizzazioni che se ne occupano specificamente. I sentieri non mancano e ci sono anche tragitti per percorrere i quali è necessaria un’intera giornata, come quello che ha come meta la cima di questa montagna alta 789 metri sul livello del mare. È consigliabile inoltre indossare abbigliamento adatto e controllare previamente la situazione meteorologica.

Per fare un giro in barca non è indispensabile circumnavigare l’isola; può essere un’esperienza soddisfacente anche prendere un taxi-boat dal porto di Sant’Angelo alla spiaggia dei Maronti, la più grande dell’isola, situata tra il comune di Barano d’Ischia e quello di Serrara Fontana, anche se un giro più lungo può risultare maggiormente appagante, magari con possibilità di fare un bagno al largo o lungo tratti di costa dove il traffico di barche è minore.

Una bella sosta su una delle tante spiagge presenti può risultare piacevole anche in autunno oppure in inverno, quando c’è il sole; in questo caso sono da preferire i litorali dei versanti occidentali o meridionali (quelli di Forio o Sant’Angelo).

Andare in un parco termale è possibile solo da fine aprile a fine ottobre, quando questi sono aperti. D’inverno si può anche ripiegare in una delle stazioni termali di quegli hotel aperti tutto l’anno, ma i grandi parchi all’aperto con giardino sono un’altra cosa, in quanto al benessere che comunque le acque naturalmente calde riescono a donare, si aggiunge quello derivante da un contatto più integrale con la natura.

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